Formazione


"Sapere", "saper fare", "saper essere" VOLONTARIO.

La formazione di un volontario va interpretata come strumento di crescita sia personale che di ampliamento e rafforzamento delle proprie capacità, le quali , messe a disposizione della associazione, vanno ad aumentare quella "forza associativa" che trae energia dalla potenza individuale del singolo. La formazione è sia esterna grazie alla attenzione del 118 della provincia di Teramo sia interna effettuata dai volontari più qualificati.

Si parte da un corso annuale di 8 lezioni in cui , grazie alla collaborazione di medici e altri volontari esperti , si trattano gli argomenti che più saranno utili durante lo svolgimento del servizio. La preparazione di base inizia con le nozioni di primo soccorso per poi  approfondire con il trattamento delle urgenze mediche, respiratorie e quelle cardiologiche ; si studiano i protocolli per sapere come intervenire in casi di arresto cardiocircolatorio (BLSD) e in caso di traumi (BTLS); infine si analizzano i meccanismi di funzionamento della centrale 118 e dei codici di intervento.

Al termine del corso con il superamento di  un piccolo test ,teorico e pratico ,si diventa allievi soccorritori.

Dopo un primo percorso di "100 ore"  si diventa soccorritori a tutti gli effetti.



Con l'inizio della esperienza associativa, si mettono in pratica le conoscenze maturate durante il corso ,accrescendo le proprie competenze. Con la guida e l'esempio dei soccorritori più preparati presto si acquisisce sicurezza nelle proprie capacità. Lo scambio continuo tra gli associati è alla base della crescita sociale della Croce Bianca.

Successivamente si può frequentare il corso autisti-soccorritori (sono necessari 3 anni di patente e 21 anni compiuti ) a cura di sostituti commissari di polizia.

Con l'idoneità si avrà la possibilità di guidare in emergenza in seguito ad un affiancamento con gli autisti più esperti.

Parallelamente alla formazione riguardante il soccorso sanitario vi è un secondo settore in cui la Croce Bianca, grazie soprattutto alla presenza di formatori nazionali Anpas ,è in via di sviluppo ovvero la Protezione Civile.

La formazione di un volontario Croce Bianca non si conclude con il superamento del test o con l'acquisizione di attestati; essa è una funzione continua e trasversale a tutte le attività associative. Si prosegue ad imparare gli uni dagli altri e durante ogni servizio svolto.

Questo perchè la preparazione di base e le conoscenze portano al "sapere", la successiva pratica  porta a sviluppare le competenze operative del  "saper fare" ,ma ciò che caratterizza il  "saper essere " volontario è il modo di intendere il proprio ruolo e il modo di esercitarlo, una coscienza sociale che si esplica con l'esempio e che va intesa come concreto impegno solidale verso il prossimo, testimonianza del dono che ognuno di noi fa agli altri.

"Il volontariato salverà il mondo."


Progetto Vita




All’attività di soccorso e trasporto sanitario la Croce Bianca da sempre affianca quella didattica e formativa: nel 1998 il Dott.Giancarlo Speca, allora dirigente medico e Responsabile del Servizio di Aritmologia e Cardiostimolazione, matura con l’allora Responsabile del 118 Gaetano Pallini la convinzione di poter sperimentare in Provincia di Teramo una defibrillazione diffusa sul territorio ed affidata ai laici. L'ufficializzazione dell'idea si ha nel 2000: nasce il “Progetto Vita” grazie al quale, sul territorio provinciale, sono distribuiti un gran numero di defibrillatori e addestrata una folta schiera di operatori laici. Per questo progetto la Croce Bianca, che funge da associazione capofila, è stata insignita nel 2000 del Premio del Volontariato.

Nel 2005 l’idea è recepita dalla Regione Abruzzo, per un piano di Defibrillazione territoriale su base regionale, del cui Comitato di Indirizzo e Coordinamento fa parte anche il Dottor Speca. Il progetto affida la defibrillazione precoce ai cosiddetti "laici" ossia a tutte quelle persone che per lavoro, hobby o anche solo per caso possono trovarsi nelle immediate vicinanze di un paziente colpito da arresto cardio circolatorio. Ecco allora che laici saranno soprattutto i volontari del soccorso, ma anche gli agenti della polizia, i carabinieri, i vigili del fuoco, i farmacisti.....

A loro disposizione viene messo un DEFIBRILLATORE SEMI-AUTOMATICO ESTERNO (D.A.E.) che e' un apparecchio cosiddetto "intelligente", capace di saper diagnosticare e trattare un arresto cardio-circolatorio. Una volta applicati gli elettrodi, il defibrillatore comincia a valutare i parametri cardiaci del paziente consigliando, dopo un'attenta diagnosi, di erogare la scossa o meno. A questo punto all'operatore "laico" non resterà che attenersi alle direttive della macchina. Per utilizzare il defribrillatore semi-automatico è sufficiente seguire un corso di formazione tenuto da idonei istruttori preparati dal 118 e certificati dalla Regione Abruzzo.

Le nuove linee guida ASL per il convenzionamento delle Associazioni di volontariato prevedono la presenza obbligatoria di un Defibrillatore semiautomatico e di personale addestrato al suo utilizzo su ogni ambulanza in servizio sul territorio provinciale. Nel marzo 2016 il Comitato Regionale ANPAS Abruzzo Formazione è stato inserito dalla Regione nei soggetti di Concessione dell’accreditamento regionale per l’erogazione di corsi di formazione BLSD (Basic Life Support Defibrillation)




Ambulanza Pediatrica


La croce bianca, da sempre attenta alle esigenze e ai bisogni dei propri pazienti, ha voluto dotarsi di spazi e presidi adatti alla cura e al trattamento dei più piccoli, eventi complessi seppur rari nel totale delle emergenze. Nelle nuove ambulanze la cura nei dettagli dell’allestimento come la pittura degli interni e i disegni esterni tiene conto anche dell’impatto psicologico ed emotivo del bambino e del genitore. La preparazione al trattamento infantile non si esaurisce nella forma ma si concretizza nei contenuti con presidi specialistici e componenti pediatriche all’avanguardia.





BLS-D (Trattamento di Base dell'Arresto Cardio-Respiratorio)


Lo scopo di tale tecnica è quello di mantenere ossigenati il cervello e il muscolo cardiaco, insufflando artificialmente aria nei polmoni e provocando, per mezzo di spinte compressive sul torace, un minimo di circolazione del sangue.

Il rischio principale collegato alla mancanza di soccorso in questi casi è il danno anossico cerebrale; si tenga a tal proposito presente che l'ossigeno (necessario appunto al cervello) è presente nell'aria-ambiente in percentuali medie del 21%, mentre quello presente nell'aria espirata dai polmoni è circa del 16% (vale a dire che, respirando, consumiamo soltanto circa un quarto dell'ossigeno presente nell'aria, e ciò significa che, teoricamente, la stessa aria può essere respirata al massimo 4 volte); questa constatazione ci fa capire come l'intervento con la respirazione artificiale semplice (con la bocca) piuttosto che con la respirazione artificiale evoluta (pallone auto-espandibile, bombola di ossigeno, soccorso avanzato) possa realmente fare la differenza, giacché praticando la classica respirazione bocca a bocca, il soccorritore insufflerà nei polmoni della vittima un'aria il cui ossigeno è già stato parzialmente utilizzato (poiché il soccorritore ha inspirato ed espirato quell'aria), e perciò sarà un'aria meno efficace.

Altrettanto importante è la tempestività dell'intervento: dall'inizio dell'arresto cardio-circolatorio, mediamente le probabilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% ogni minuto; già dopo 9-10 minuti, in assenza di RCP (sigla di Rianimazione Cardio-Polmonare), è molto difficile se non impossibile sperare il recupero del danno anossico cerebrale definitivo (ma i primi gravi danni al cervello si riscontrano dopo già 4 minuti di mancanza di ossigeno).

Scarica il manuale BLS-D




BTLS


La sigla BTLS sta per Basic Trumatic Life Support e indica i protocolli da mettere in atto in caso di paziente traumatizzato, al fine di preservare le funzioni vitali e prevenire ulteriori danni secondari.
Fondamentale è il tempo che intercorre tra l’evento e il trattamento ospedale che non deve essere superiore ai 60 minuti rispettando così la regola della “golden hour” . Molti sono i parametri che aiutano ad individuare la gravità del trauma e l’ adeguata metodica salvavita da adottare tra lo “scoop and run” e lo “stay and play” ,rispettivamente effettuare il trasporto nel minor tempo possibile o trattare sul posto il paziente per stabilizzarlo prima del viaggio.
E inoltre importante individuare la forza che ha agito sul corpo e il punto di impatto; ciò permetterà di capire i possibili danni primari dovuti al trauma.

La valutazione del paziente deve tenere conto del controllo ABCDE:

Airway and spine control: pervietà delle vie aeree e stabilizzazione del rachide cervicale;
Breathing: respirazione;
Circulation: presenza di polso e circolazione;
Disability: valutazione stato neurologico;
Exposure: esposizione del paziente nel suo complesso e valutazione di lesioni, emorragie o fratture.


Nel BTLS sono fondamentali i presidi di stabilizzazione quali collare cervicale, tavola spinale e relativi fermacapo e ragno, barella a cucchiaio per brevi spostamenti, steccobende per immobilizzazione degli arti e KED per l’estricazione del paziente da mezzi coinvolti in incidenti stradali.





Scarica il manuale BTLS



Gestione del Parto Extraospedaliero



Trasporto di Paziente con Meningite Batterica